Quando si parla di tè, ci si immerge in un universo fatto di profumi, sentori e tradizioni millenarie. Ogni varietà di tè nasce da una combinazione unica di clima, terreno, lavorazione e storia, che ne plasma le caratteristiche e il prestigio. Settori di mercato e intenditori convergono su alcuni nomi diventati leggenda, ma il “migliore” resta spesso soggettivo, dipendendo dalle proprie sensibilità, dalla raffinatezza del palato e dal contesto in cui si beve. Tuttavia, alcune tipologie emergono per eccellenza, esclusività e qualità riconosciuta a livello globale.
I tè più pregiati: panoramica sulle varietà leggendarie
Tra i tè più rinomati al mondo, una menzione speciale spetta sicuramente al Da Hong Pao, conosciuto come la “bevanda degli imperatori”. Questo tè oolong proviene dalla regione montuosa di Wuyi, nella provincia cinese del Fujian. Coltivato da pochissime piante originarie, alcune delle quali sono considerate tesori nazionali, il Da Hong Pao può raggiungere prezzi astronomici, arrivando a costare cifre vicine ai mille euro per una singola tazza. La sua complessità aromatica si sviluppa in note tostate e minerali, abbracciate da un retrogusto persistente e raffinato che rappresenta il vertice della produzione cinese.
Lo Yellow Gold Tea Buds, prodotto a Singapore, è un’altra rarità iconica: le gemme del tè vengono raccolte a mano nella stagione più propizia e ricoperte con una sottile foglia d’oro 24 carati. Si tratta di un tè prezioso, adatto ai collezionisti e ai veri estimatori, dal sapore delicato ma ricco di sfaccettature aromatiche, che lo rendono un’esperienza multisensoriale unica.
La cultura giapponese custodisce invece tesori come il Gyokuro e il Sencha: il primo viene coltivato all’ombra per diverse settimane prima del raccolto, sviluppando così una dolcezza e un profilo umami intensi, unici tra i tè verdi. Il Sencha, che rappresenta il tè più bevuto nel Sol Levante, incarna freschezza, erbaceità e una leggera astringenza, qualità molto apprezzate soprattutto tra i puristi.
Origine, raccolta e tecniche di lavorazione: il segreto della qualità
I fattori che determinano l’eccellenza di un tè sono molteplici. Il terroir, ovvero il contesto geoclimatico in cui cresce la pianta, gioca un ruolo fondamentale: le altitudini elevate, le forti escursioni termiche e i terreni minerali permettono di ottenere foglie più aromatiche e complesse. Dopodiché, è la lavorazione artigianale – dalla scelta dei germogli all’essiccazione, dalle fasi di fermentazione all’arrotolamento delle foglie – che esalta le qualità intrinseche del raccolto.
Ad esempio, nel caso del tè bianco, esclusiva era la produzione destinata all’imperatore cinese durante la dinastia Song: le giovani gemme venivano raccolte solo nelle prime mattine di primavera, lavorate con estrema delicatezza per mantenere intatte le fragranze più sottili. La purezza dell’acqua utilizzata per l’infusione condizionava fortemente il risultato finale.
Nel subcontinente indiano, invece, la lavorazione e la stagionalità determinano la fama di alcuni tè neri, come il pluripremiato Darjeeling First Flush, che viene raccolto all’inizio della primavera. Il clima della regione himalayana, i pendii scoscesi e la selezione rigorosa delle foglie giovani garantiscono un profilo aromatico floreale, caratterizzato da note muschiate e un retrogusto persistente.
La degustazione: un rito tra tradizione e innovazione
Degustare un tè pregiato richiede attenzione, rispetto per la materia prima e conoscenza dei rituali adattati alla specifica varietà. I più illustri sommelier suggeriscono di utilizzare acqua naturale, la cui composizione minerale sia compatibile con le esigenze del tè selezionato. La temperatura di infusione e il tempo sono due parametri chiave: ad esempio, per un Gyokuro giapponese, l’acqua deve essere portata a circa 60°C, mentre per un Da Hong Pao cinese la temperatura ideale si aggira intorno ai 95°C, con tempi di infusione che possono variare dai due ai quattro minuti in base all’intensità desiderata.
Nel mondo contemporaneo si sta affermando una nuova cultura del tè, capace di coniugare saperi antichi e raffinate pratiche gastronomiche. Sempre più chef stellati propongono abbinamenti tra tè e piatti gourmet, creando sorprendenti sinestesie tra aromi e sapori. In molte città internazionali, inoltre, esistono tea bar ed eventi di degustazione guidata che permettono di esplorare i grandi crus del tè con la stessa cura riservata ai vini di pregio.
- Gyokuro (Giappone): raffinato, dolce, umami pronunciato, lavorazione in ombra.
- Da Hong Pao (Cina): oolong antico, note minerali, tostatura profonda, altissima rarità.
- Sencha (Giappone): equilibrio fra freschezza, erbaceità e lievi toni amarognoli.
- Darjeeling First Flush (India): tè nero d’altura, aroma floreale e complesso, raccolta primaverile.
- Yellow Gold Tea Buds (Singapore): infusione di gemme d’oro, esclusività e pregio assoluti.
- Tai Ping Hou Kui (Cina): tè verde dalle foglie lunghe, aroma dolce ed effetto rinvigorente.
Curiosità, tendenze e come scegliere il proprio tè
Scegliere il tè migliore richiede curiosità, ricerca e sperimentazione personale. I luoghi classici per l’acquisto sono le migliori case da tè, dove esperti selezionatori propongono annate diverse e rare imbottigliamenti. Oggi è possibile acquistare anche online miscele da collezione, direttamente dai giardini di origine in Cina, Giappone, India e Sri Lanka. In questa dinamica globale, l’attenzione verso la sostenibilità della produzione si dimostra sempre più centrale nelle scelte dei tea lovers.
Tra le varietà di tè (Camellia sinensis), altre perle rare sono il Xin Yang Mao Jian, tè verde cinese ampiamente premiato per la qualità delle sue foglie e la ricchezza del sapore, e il Panda Dung, celebre per l’esclusività del metodo di concimazione. Infine, alcuni tè bianchi e gialli, poco conosciuti in Occidente ma celebrati in Asia, completano la mappa dei tesori mondiali dell’infusione.
Non esiste un unico “tè migliore” valido per tutti: chi cerca intensità amerà il Da Hong Pao o il Darjeeling racchiuso nella freschezza delle cime primaverili; chi punta alla seta delicata dell’aroma si orienterà verso un Gyokuro, mentre le nuove tendenze di abbinamento e degustazione porteranno l’appassionato a scoprire sempre nuove emozioni, declinate in tazze da tutto il mondo.