Descrizione
Poesie che vanno a comporre un breviario di vita, una liturgia delle ore, perché in Gianmarco la poesia è un credo e una devozione. Sono liriche dove la metrica, il lessico, la singola parola, la punteggiatura sono forzati verso un dire impellente, ma non per questo non meditato.
Il dire è quello dell’uomo di teatro che affida i suoi testi alla propria voce e viceversa, a quella dimensione recitativa che fa sì che voce e anima spesso siano indistricabili. Sarebbe facile però affermare che queste liriche, spostate al confine della non classicità, siano riconducibili unicamente al teatro, mestiere di vita di Gianmarco Busetto e sarebbe anche riduttivo collocarle solo in una dimensione recitativa.
[…] il timbro della parola poetica è assonante con il timbro della parola teatrale: una parola forte, spesso viscerale in quanto reazione alle cose, alla vita. […] Un viaggio speculare, un continuo rinvio lungo traiettorie indomabili, spesso impensabili, talvolta solitarie[…] liriche libere di andare tra chi le legge e le ascolta per sedimentare mondi altri. E questo è uno dei più grandi apprezzamenti per la poesia, il suo sapere andare, staccarsi dal suo autore e venir presa da chi la incontra.
dalla prefazione di Anna Toscano
Informazioni aggiuntive
Peso | 0.137 kg |
---|
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.