Negli ultimi anni il settore dei servizi di manutenzione del verde e del giardinaggio in Italia è stato oggetto di una crescente attenzione normativa, culminata nel 2025 con una nuova legge che ha cambiato radicalmente l’approccio, sia per i professionisti che per i cittadini appassionati del settore. Il fine principale risiede nella tutela dell’ambiente, della sicurezza pubblica e nell’adeguamento agli standard europei relativi alla gestione dei rifiuti verdi e alle competenze degli operatori.
L’aggiornamento normativo del 2025: quali sono le nuove regole
Dal 2025 è entrata ufficialmente in vigore una regolamentazione stringente grazie al Decreto legge n. 153 del 17/10/2024, poi convertito nella Legge 191 del 13/12/2024. Questo provvedimento, noto come “DL Ambiente”, rappresenta il nuovo punto di riferimento italiano in materia di gestione dei rifiuti verdi, come sfalci, ramaglie, potature e residui vegetali derivanti dalle attività di manutenzione, sia per aree private che pubbliche.
In particolare, la legge detta criteri rigorosi riguardo:
La ratio della normativa è duplice: garantire che chi opera professionalmente nel settore sia in possesso di competenze certificate e che lo smaltimento dei materiali risultanti dalle lavorazioni avvenga secondo protocolli ben definiti, con l’obiettivo di limitare abbandoni illeciti e pratiche dannose per l’ambiente e la collettività.
La qualifica obbligatoria: chi può operare come giardiniere professionista
Elemento cruciale introdotto dalla recente disciplina è l’obbligatorietà della qualifica professionale per poter esercitare lavori di giardinaggio come attività d’impresa. Non è più sufficiente la sola esperienza pratica o la passione personale: per essere riconosciuto come manutentore del verde e poter accedere ai servizi e agli incentivi previsti per questa categoria, è necessario aver ottenuto una specifica certificazione regionale o nazionale.
Questa qualifica si ottiene generalmente attraverso un corso di formazione abilitante, spesso organizzato da enti regionali accreditati o agenzie formative specializzate, che prevedono moduli in materia di:
Solo chi è in possesso di questa abilitazione può definirsi giardiniere professionista, accedere ai centri di raccolta dedicati e svolgere lavori di manutenzione conto terzi o per enti pubblici.
Le sanzioni: come e quando si rischia la multa
Un aspetto che desta particolare attenzione riguarda l’apparato sanzionatorio introdotto dalla normativa. Il rischio di incorrere in una multa salata si presenta in diversi scenari:
È importante sottolineare che i regolamenti locali possono stabilire limiti quantitativi e restrizioni specifiche per il conferimento dei materiali vegetali in discarica, prevedendo tariffe dedicate e, nei casi più gravi, il diniego d’accesso ai CdR per soggetti non abilitati o non in regola con la documentazione.
Come ottenere e mantenere la qualifica di giardiniere
Per affrontare i nuovi obblighi, chi desidera lavorare nel settore deve attivarsi formandosi presso strutture riconosciute dalla propria regione. Il percorso prevede generalmente:
Il possesso della qualifica professionale consente di:
- Accedere legalmente ai centri di raccolta comunali per conferire i residui delle lavorazioni, secondo modalità tracciate e sicure
- Effettuare lavori per conto di terzi, privati o enti pubblici, potendo dimostrare la regolarità delle proprie operazioni
- Rispondere alle richieste sempre più diffuse in tema di sostenibilità ambientale e tracciabilità delle filiere
La normativa prevede inoltre la necessità di aggiornamento periodico delle competenze, attraverso corsi di aggiornamento o l’iscrizione a registri professionali, così da mantenere sempre valide le abilitazioni e rimanere al passo con le ultime novità del settore.
Implicazioni per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione
Se da un lato la legge protegge il valore ambientale e paesaggistico tramite una migliore regolamentazione del settore, d’altro lato obbliga tutti gli operatori, inclusi i privati che gestiscono direttamente siepi e piante prospicienti spazi pubblici, a una maggiore responsabilità.
- I giardinieri professionisti devono dotarsi delle certificazioni previste, aggiornarsi costantemente sulle normative di settore e assicurarsi di rispettare le modalità di conferimento dei rifiuti vegetali.
- I privati cittadini che curano spazi verdi con accesso o visibilità sul pubblico hanno l’obbligo di contenere la crescita di siepi ed alberi, evitando che diventino un pericolo o impedimento per la sicurezza pubblica. In caso contrario, anche loro possono essere soggetti a sanzioni amministrative importanti.
- Le amministrazioni pubbliche sono chiamate a vigilare sull’applicazione della legge, a predisporre specifici regolamenti locali (es. giorni e orari per i conferimenti) e a promuovere campagne informative con l’intento di sensibilizzare i cittadini.
Le regole introdotte interessano anche il settore delle imprese di raccolta e gestione dei rifiuti, che devono garantire forniture e servizi idonei sia alle esigenze delle utenze domestiche che professionali, prevedendo tariffe distinte e soluzioni idonee per evitare il sovraccarico delle strutture pubbliche.
La nuova disciplina si inserisce così in un percorso di crescente professionalizzazione e responsabilizzazione del comparto del verde, dove la corretta gestione dei rifiuti derivanti dalla manutenzione rappresenta non solo un obbligo, ma anche un importante contributo al miglioramento della qualità urbana e ambientale. Chiunque operi in questo settore – sia per passione che per professione – dovrà quindi adattarsi alle nuove regole per evitare pesanti ripercussioni economiche e amministrative.