L’uso eccessivo di disinfettanti non garantisce una maggiore efficacia, ma rappresenta uno spreco sia economico che ambientale. Una corretta disinfezione avviene solo rispettando dosi, tempi e modalità indicate, sia per la sicurezza delle superfici trattate sia per la salute delle persone. Saper dosare correttamente i prodotti permette di evitare rischi e mantenere un ambiente davvero igienizzato.
Perché un uso eccessivo non aumenta la sicurezza
Utilizzare più disinfettante del necessario non offre una protezione superiore da virus o batteri; anzi, può generare una serie di problemi concreti. Le soluzioni troppo concentrate aumentano il rischio di irritazioni cutanee, respiratorie e il deterioramento delle superfici trattate, oltre a un consistente impatto ambientale. Al contrario, una concentrazione troppo bassa non garantisce la distruzione dei microrganismi, rendendo inefficace la procedura. Tutti i principali organismi sanitari sottolineano quanto sia importante attenersi alle indicazioni riportate nelle schede tecniche dei prodotti, sia in ambito domestico sia professionale.
Le dosi raccomandate: esempio pratico di diluizione
La maggior parte dei disinfettanti in commercio viene fornita in soluzioni concentrate che necessitano di essere diluite. L’elemento essenziale è attenersi rigorosamente alle dosi raccomandate dal produttore, calcolando la diluizione in base alla percentuale di principio attivo necessario:
Seguire queste proporzioni assicura che la concentrazione d’attivo sia adeguata per un’efficace azione antimicrobica. È importante anche identificare il contenitore con nome del prodotto, data di preparazione e concentrazione della soluzione: la soluzione così preparata deve essere usata entro 7 giorni, salvo diversa indicazione del produttore.
Alcuni errori comuni e le buone pratiche da seguire
Tra gli errori più diffusi nell’uso dei disinfettanti spiccano la convinzione che “più se ne usa, meglio è” e la tendenza a ignorare i tempi di contatto. Per una reale disinfezione, oltre alla corretta dose è fondamentale:
Nel caso di igiene delle mani, è spesso preferibile lavarsi con acqua e sapone, riservando l’uso di gel disinfettanti a base alcolica solo in assenza di sporco visibile o quando l’acqua non è disponibile. Un uso eccessivo di disinfettanti sulle mani, come per quelli a base di alcol, causa secchezza e potenziali irritazioni della cute, oltre a non eliminare fisicamente sporco e residui oleosi. Laddove si lavora in ambienti come centri estetici o sanitari, è fondamentale lavarle tra un cliente e l’altro e dopo ogni procedura. Per la sanificazione degli strumenti, si raccomanda la corretta selezione del materiale monouso o procedure di disinfezione specifica quali immersioni e successivi risciacqui.
L’importanza della scheda tecnica e della corretta conservazione
La scelta del tipo di disinfettante dipende dal livello di contaminazione e dalla superficie da trattare: non tutti i prodotti sono equivalenti per disinfettante e spettro d’azione. È pertanto fondamentale:
Rispettare la corretta diluizione non solo garantisce la reale eliminazione di batteri, virus e funghi, ma previene anche la formazione di eventuali microrganismi resistenti. L’uso indiscriminato, invece, contribuisce in modo indiretto allo sviluppo di resistenze microbiche e alla diffusione nell’ambiente di sostanze chimiche dannose.
Consigli pratici per un uso efficiente ed efficace
Per evitare sprechi e garantire igiene reale:
Prestare attenzione a questi elementi riduce l’inutile impiego di disinfettanti e, contestualmente, offre le migliori garanzie possibili di igiene. Solo così si ottiene il meglio dalle procedure di pulizia e sanificazione, senza rischiare di sprecare prodotto o, peggio, di depotenziarne l’azione.