Il mondo delle grandi società di gioco è caratterizzato da una struttura globale complessa e spesso poco trasparente, che ha permesso a numerosi gruppi di espandersi ben oltre i confini nazionali d’origine. I principali operatori del settore, protagonisti di mercati miliardari che abbracciano dalle scommesse online alle lotterie, fino al gaming machine, scelgono spesso sedi legali situate in giurisdizioni differenti rispetto al luogo in cui operano effettivamente. Questa strategia, frutto di valutazioni giuridiche, fiscali e di mercato, consente loro di ottimizzare costi, trovare condizioni normative favorevoli e gestire al meglio la proprietà intellettuale e gli asset aziendali.
Come vengono scelte le sedi legali
Nell’analisi della presenza internazionale delle grandi aziende del gioco spicca il fenomeno della cosiddetta “delocalizzazione della sede legale”. Questa pratica trova la sua ragion d’essere principalmente in tre ambiti fondamentali:
Il caso di International Game Technology (IGT) ne è un esempio emblematico. Questa multinazionale, già conosciuta come Lottomatica o GTECH, ha la sede principale a Londra, ma mantiene importanti sedi operative a Las Vegas, Providence e Roma. Non solo: IGT dispone di uffici sparsi nei principali paradisi fiscali e in oltre trenta Paesi del mondo, fra cui Anguilla, Antigua e Barbuda, Gibilterra, Repubblica Dominicana e Sint Maarten, senza lasciare scoperta nessuna delle piazze mondiali strategiche come Londra stessa o Macao.
L’Italia: tra multinazionali e operatori nazionali
In Italia il mercato del gioco è regolato rigorosamente. Le principali aziende che vi operano – sia multinazionali sia realtà nazionali di grande dimensione – devono quindi possedere una sede legale sul territorio per poter ottenere le concessioni dell’ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli preposta al controllo del settore.
Tra i nomi di riferimento spicca Sisal Gaming S.r.l., società con sede legale a Milano che da anni rappresenta uno dei poli aggreganti principali del comparto. Negli ultimi anni questa azienda ha incorporato mediante fusione numerose società, consolidando la propria posizione sul mercato interno. Sisal Gaming è controllata al 100% da Sisal Italia S.p.A. e svolge attività che spaziano dal noleggio e gestione di apparecchi da intrattenimento allo sviluppo di software dedicati, anch’essi regolamentati dalla normativa italiana. Questo radicamento territoriale consente di rispondere direttamente ai requisiti fissati dall’ADM e alle rigide disposizioni relative all’identificazione delle piattaforme di gioco legali, come l’obbligo esporre chiaramente il numero di concessione ufficiale sulle proprie pagine.
Tuttavia, non tutte le realtà che operano in Italia sono completamente “italiane” per proprietà e struttura societaria. In molti casi le holding di controllo hanno sedi in regimi esteri. La globalizzazione del settore ha portato anche nelle nostre città aziende con marchi di casa madre situate in altre nazioni, principalmente nel Regno Unito, a Malta o nei Caraibi, ma anche in Austria, Germania, Spagna e Stati Uniti.
I grandi gruppi globali: la mappa della loro presenza
Non esiste una vera regola valida per tutti, ma alcuni schemi ricorrenti emergono nell’analisi dei giganti mondiali del gioco d’azzardo. Vediamo alcune delle loro principali logiche insediative:
Questo scenario si riflette anche in una presenza capillare degli uffici e delle filiali operative sparse tra i cinque continenti, con una tendenza crescente alla diversificazione amministrativa e all’ibridazione tra sedi giuridiche, legali e operative.
Implicazioni fiscali, regolamentari e rischi collegati alle sedi legali
L’individuazione di una sede legale all’estero ha conseguenze articolate non solo a livello fiscale, ma anche per il controllo pubblico, la protezione degli utenti e la trasparenza sui flussi finanziari. Si è parlato spesso dei rischi collegati al riciclaggio di denaro e alle infiltrazioni della criminalità organizzata, specialmente in quei contesti dove il controllo sui giochi risulta meno stringente.
In Italia, come spesso evidenziato, il settore del gioco rappresenta uno dei mercati più esposti alle possibili attività illecite e alle manipolazioni. Basti pensare che sono almeno dieci le principali Procure della Repubblica – da Palermo a Bologna, passando per Roma e Napoli – che negli ultimi anni hanno avviato inchieste e operazioni antimafia legate direttamente al gaming e alle scommesse online. Questo accade anche per la difficoltà di tracciare con precisione la titolarità effettiva delle società, specie quando queste sono controllate da holding estere, in Paesi che offrono scarso accesso ai dati dei titolari effettivi.
Un altro punto critico è la normativa sulle slot machine. Nel corso degli anni sono state adottate misure sempre più severe per identificare, certificare e monitorare ogni singola apparecchiatura presente nei locali pubblici. Tuttavia, numerosi casi di sostituzioni illecite, clonazioni e frodi testimoniano l’esistenza di una zona grigia dove criminalità e zone d’ombra societarie si intrecciano, accentuate da una normativa difficile da applicare quando la regia effettiva è all’estero.
Le concessioni ADM e il ruolo della sede legale italiana
A livello normativo, il possesso di una sede legale in Italia è requisito indispensabile per chiunque intenda operare legalmente nel settore del gioco a distanza. L’ADM ha previsto un sistema a licenze: per ottenere la concessione a proporre gioco a distanza, come scommesse, poker online e casinò virtuali, le aziende devono avere una presenza societaria sul territorio italiano. Questo è un meccanismo di garanzia sia fiscale che di tutela dei consumatori, e comporta controlli periodici e l’obbligo di trasparenza, per esempio sull’identità dei beneficiari effettivi, sugli asset aziendali e sulle politiche di contrasto al riciclaggio.
Le piattaforme ADM sono tenute a esporre il numero di concessione e il logo ufficiale dell’Agenzia sulle home page dei loro siti, e ogni unità di gioco è georeferenziata e inserita nei sistemi di monitoraggio centralizzati, uno degli strumenti più potenti per contrastare evasione ed elusione.
La prospettiva internazionale: società, holding e proprietà occulte
Molte delle imprese più importanti del gioco hanno una struttura societaria fatta di livelli piramidali, con holding di testa in Paesi terzi e società operative dislocate nei mercati principali. Questo modello offre straordinaria flessibilità, ma solleva interrogativi su responsabilità fiscale e trasparenza. Non di rado, infatti, dietro una società apparentemente nazionale si cela una proprietà controllata da fondi internazionali, da trust o da gruppi finanziari con sede in paradisi fiscali.
Particolare rilievo ha assunto negli anni il tema delle concessioni cosiddette “occulte” o irregolari, di operatori magari formalmente presenti nel mercato legale ma le cui effettive regie rispondono a entità quasi impossibili da identificare. Di fronte a questa realtà, le autorità si sono rafforzate sia sul versante dei controlli sia su quello della cooperazione internazionale per individuare e sanzionare le società che mascherano i beneficiari effettivi.
Il tentativo costante di alcuni gruppi di massimizzare i profitti sottraendosi alle regole e alla fiscalità locale trova quindi un freno nella crescente collaborazione tra le agenzie di regolamentazione dei diversi Paesi e nelle norme sovranazionali adottate anche in Europa. Tuttavia, la lotta contro l’opacità societaria rimane una delle sfide più difficili, come dimostrano le difficoltà nel tracciare la mappa aggiornata delle proprietà e delle società di capitali che si muovono nel settore su scala globale, coinvolgendo operatori, concessionari e intermediari.
Nonostante gli sforzi regolamentari e la crescente sensibilità dei consumatori, il settore del gioco resta uno degli ambiti in cui la dicotomia tra sede legale dichiarata e centro decisionale effettivo è più marcata. Solo attraverso una maggiore trasparenza e rafforzando i meccanismi di monitoraggio internazionale sarà possibile garantire un mercato sano, competitivo e pienamente tutelato nei confronti dei rischi di criminalità e frode.